BIM: il decreto è pubblicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Il Decreto BIM è stato pubblicato venerdì 12 gennaio qui, come Decreto Ministeriale n.560 dell’1-12-2017, sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per gli amici MIT.

Come già noto, introduce dal 1^ gennaio 2019 l’obbligo per le gare pubbliche superiori ai 100 milioni di richiedere l’utilizzo dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, quello che per brevità definiamo BIM. Negli anni successivi la soglia dei 100 milioni andrà a scendere gradualmente, per arrivare a zero il 1^ gennaio  2025.

La pubblicazione di questo Decreto è un passaggio importante e definitivo, dopo la firma che ti avevo annunciato qui, sia perchè la sua entrata in vigore è prevista proprio 15 giorni dopo la sua pubblicazione, quindi dal 27 gennaio, sia perchè ora possiamo capire quali modifiche sono state introdotte al testo rispetto a quello pubblicato in giugno del 2017 per la consultazione pubblica qui.

Ad una prima occhiata si tratta di pochi dettagli: come è noto molti commentatori, compreso il sottoscritto, avevano richiesto un esplicito riferimento alla norma UNI 11337, ma del resto è comprensibile la difficoltà del Ministero nel recepire una norma che non è ancora completa. Quindi forza UNI, quest’anno vogliamo al più presto le parti mancanti, perchè la Norma italiana rappresenta un riferimenti di grande importanza, che può perfino prendere piede all’estero, grazie alla sua traduzioni in inglese.

In definitiva, penso che questo Decreto rappresenti un passo avanti decisivo, che può aiutare l’Italia a guadagnare molto terreno tra i paesi avanzati, e renderla più efficiente all’interno e più competitiva all’estero, ma anche un punto di partenza, perchè tutti noi ora siamo chiamati a mettere in pratica l’innovazione ed il BIM e farli diventare una prassi. A partire dalle stazioni appaltanti.

Detto questo, voglio ricordare quanto già scrivevo un anno fa: il BIM rappresenta una metodologia innovativa e conveniente aldilà di qualsiasi obbligo. Anzi, l’obbligatorietà, se non viene gestita in modo opportuno, rischia di portare alla banalizzazione del tema, un’ etichetta burocratica da applicarsi.

Intanto grazie. Al Ministro delle Infrastrutture, alla Commissione tutta ed al suo Presidente, ingegner Baratono, e naturalmente a tutti quanti hanno contribuito.
La strada è appena cominciata, ora ognuno faccia bene la sua parte 🙂

In bocca al lupo a tutti noi…
Giovanni Perego