NIMBYs e Progettazione Preliminare

Ho voluto iniziare con l’immagine che spiega due simpatici acronimi utilizzati nel filmato YouTube, che puoi guardare in fondo a questo articolo.

  • NIMBYs sta per Not In My Back Yard, ovvero “Non nel mio giardino”. Piuttosto noto anche iin Italia, si riferisce alla sempre maggiore opposizione alla realizzazione di nuove infrastrutture da parte degli abitanti del territorio circostante.
  • BANANAs è un acronimo nuovo, penso inventato in modo ironico da Linda Sharkey nel filmato qui sotto, che sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything, e rappresenta una posizione un tantino più estrema 🙂

In ogni caso il tema è quello della progettazione preliminare di infrastrutture. Basta leggere i giornali per notare quanti problemi possa creare questa fase della progettazione, se non viene comunicata in modo adeguato, se non viene seguito un processo di decisione partecipato. E questo comporta, in ogni caso, un grande spreco di risorse: sia nel caso in cui l’infrastruttura venga poi realizzata, sia nel caso in cui non lo sia.

Bene, quello che voglio sottolineare qui è il contributo importante che i nuovi strumenti di progettazione preliminare possono portare nel facilitare il rapporto tra i contendenti. Ovvero tra chi vuole difendere l’ambiente, soprattutto quello più vicino alla sua abitazione, e chi vuole realizzare una infrastruttura, di solito motivata da un interesse di tipo generale.

I nuovi strumenti di progettazione facilitano proprio le operazioni più complesse della progettazione, già nella fase preliminare, permettendo ad esempio di:

  • Produrre immagini, filmati e tutto quanto è necessario per presentare un progetto, quando ancora è in fase preliminare, a tutti i portatori di interesse. Quindi non solo agli enti istituzionali, ma anche ai cittadini ed ai comitati.
  • Mettere a confronto più alternative di progetto, utilizzando la stessa base digitale, quindi risparmiano tempo e fatica.
  • Modificare facilmente il progetto, anche in modo rilevante, senza che sia necessario rifare tutto. Questo permette di tenere conto dei rilievi e delle richieste degli enti istituzionali e dei cittadini.

Rispetto agli strumenti tradizionali,basati sulla carta e/o sul CAD bidimensionale, l’adozione della tecnologia BIM e degli strumenti software più avanzati (AutoCAD Civil 3D ed Autodesk Infrastructure Modeler, per intenderci) permette di fare grandi passi in avanti, di risparmiare tempo e risorse, di comunicare meglio gli intenti e le caratteristiche dei progetti.

Tra l’altro è stato interessante notare, nel filmato di Linda, che anche nei paesi anglosassoni la fase di pianificazione di una infrastruttura, che comprende lo studio delle alternative e la valutazione delle proposte, richiede di solito diversi anni. Non succede solo da noi…

A maggior ragione, è necessario adottare tutti i migliori strumenti per avviare un processo di progettazione partecipato. Ma ora basta commenti: eccoti il filmato:

Buona visione!
GimmiGIS

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