Ancora su BIM e decreto Sblocca Italia

Sblocca Italia-Feature

In una recente intervista di Ediltecnico al professor Ciribini dell’Università di Brescia, che ho già avuto il piacere di conoscere, emerge una notizia molto importante.

Il decreto Sblocca Italia, che prevede lo stimolo ed il finanziamento di numerose opere infrastrutturali, conteneva, nella sua prima versione, le norme per avviare l’iter di introduzione del BIM negli appalti pubblici, in attuazione della direttiva europea di gennaio.

Queste norme sono state poi rimosse, e ci piacerebbe sapere da chi e perchè.

Peccato, si tratta di una importante occasione mancata. Sarebbe ora che in Italia il recepimento delle direttive europee procedesse in tempi non biblici: dopotutto sono già passati 8 mesi. L’iter per l’introduzione del BIM negli appalti pubblici non sarà breve, prima si inizia e meglio è, anche perchè (chi lavora all’estero lo sa), il BIM rende molto più competitivi e veloci, i costi delle opere pubbliche non potranno che diminuire.

Però non posso dirmi del tutto in disaccordo con la provocazione: di Andrea Dari su Ingenio. Penso che l’introduzione del BIM nella progettazione sia utile a prescindere, per diminuire gli errori, velocizzare i tempi, permettere una migliore considerazione dell’ambiente al cui interno di progetta, e molto altro ancora.

Quindi non aspettiamo che sia un obbligo di legge, con tutto il suo contorno di adempimenti formali, burocrazia, consulenti improvvisati e così via.

#BIMFacciamoloebasta.
GimmiGIS

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