Da ieri, il nuovo Codice degli appalti è legge. Dopo un rapido percorso legislativo, iniziato in gennaio, e rispettando il vincolo del 18 aprile richiesto dalle Direttive europee, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri come Decreto Legislativo 18/04/2016 n. 50.
Ne parlano già Il Sole 24 ore ed Edilportale.
Qui puoi scaricare il testo completo del nuovo Codice degli appalti
Per quanto riguarda il BIM, sei mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, le Stazioni Appaltanti potranno chiedere l’uso del Building Information Modeling (BIM) per le nuove opere e i servizi di progettazione di importo superiore alle soglie comunitarie. Successivamente, verrà valutata una tempistica graduale per l’uso obbligatorio del BIM, in base alla tipologia delle opere e dei servizi da affidare e al loro importo.
Ma questo risultato è, naturalmente, un punto di partenza: ora viene il bello, soprattutto per la spinta che verrà data all’innovazione nella progettazione ed al metodo BIM, e per l’introduzione della procedura obbligatoria di dibattito pubblico per la grandi opere di infrastrutture.
Riguardo al nuovo Codice degli appalti, trovo sempre di grande interesse il discorso del ministro delle Infrastrutture Delrio alla Camera in febbraio: guarda l’intervento del ministro dal 5^ al 13^ minuto facendo clic qui.
Puoi scaricare qui il testo definitivo del nuovo Codice degli appalti.
Se vuoi approfondire, ti consiglio:
- Il dibattito pubblico sarà obbligatorio per le grandi opere di infrastrutture
- Nuovo Codice degli Appalti: BIM facoltativo, per ora
- Il Ministro Delrio: nuova centralità del progetto, spinta all’innovazione, BIM obbligatorio
- BIM e normativa in Europa: l’Italia non è messa male
- Progettazione BIM e nuovo Codice degli appalti
- Il BIM per le Infrastrutture in pratica
A presto!
Giovanni Perego