Un italiano su Marte: in collaborazione con NASA ed Autodesk, naturalmente

Aggirandomi nell’area espositiva di Autodesk University  di Las Vegas, in novembre, non ho potuto evitare di notare un grande macchinario in funzione: un robot stampante 3D, che stava creando una barriera new jersey.

Mi sono informato sul progetto, che è davvero spettacolare: il robot costruisce componenti edilizi utilizzando semplice terra basaltica e plastica. Perchè? Perchè è pensato per lavorare su Marte.

La nuova frontiera nell’esplorazione dello spazio infatti sta nel portare degli esseri umani su Marte: ed è necessario farceli restare per un certo tempo. Tutti abbiamo visto The Martian,  che si rifugiava in una grande tenda pressurizzata, ma abbiamo visto anche quanto questa sia esposta alle tempeste di sabbia. L’unica soluzione sicura è costruire solide abitazioni di cemento.

Ma dove lo trovo il cemento? Non posso certo portarlo con le astronavi. Quindi mi serve una macchina che riesca a costruire  usando terra basaltica, come quella di Marte, e giusto un poco di plastica riciclata, quella delle bottiglie, come collante. Ed ecco perchè è stato realizzato da Autodesk, in collaborazione con NASA, questo prototipo di robot stampante 3D,  che utilizza la tecnologia Additive Manufacturing ereditata dal mondo meccanico.

Ma chi ha costruito il robot?

Con mio grande piacere, ho conosciuto e fatto due chiacchiere con l’autore di questa macchina: è un ingegnere dei materiali, si chiama Massimilano Moruzzi, è molto simpatico ed è italiano. Davvero una piacevole sorpresa. Lo puoi vedere in azione nel video che ho condiviso qui sotto.

La conquista di Marte sarà la fonte di grandi innovazioni, come già è avvenuto per la Luna, a cui dobbiamo sciocchezze come i computer. Innovazioni, sia chiaro, applicabili qui sulla Terra, ben prima di quando riusciremo ad andare su Marte: perchè ci sono molti paesi dove mancano le case, e molte bottiglie di plastica da riciclare…

Grazie Massimilano, grazie Autodesk e NASA!
Giovanni Perego