Ordine Ingegneri di Roma: come è andato il Webinar sul BIM orizzontale

Prosegue la pubblicazione di articoli gentilmente proposti dai rivenditori a valore aggiunto di Autodesk. Oggi NKE ci propone un altro articolo dell’ingegnere Marco Martens, che ci racconta un’importante iniziativa sul BIM per le infrastrutture dell’Ordine degli ingegneri di Roma, che ha presto esaurito i posti a disposizione: ecco come è andata.

PS: le slides utilizzate dai relatori durante il Webinar sono disponibili qui.

Recentemente, Il 16 febbraio 2021, la Commissione Infrastrutture Stradali dell’Ordine degli Ingegneri di Roma ha curato un seminario tecnico in forma di Webinar, dedicato al BIM orizzontale ed alle applicazioni per le infrastrutture stradali.

Durante l’incontro, sono stati presentati diversi casi applicativi di utilizzo di tale metodologia per progettazione infrastrutturale, considerando l’intero ciclo di vita dell’opera, allo scopo di fornire un quadro completo sulla digitalizzazione nel mercato italiano e nelle gare di appalto pubbliche.

Dopo i saluti inziali del Presidente dell’Ordine, il Presidente di Commissione Infrastrutture, l’ingegnere Andrea Griffa, ha avviato il discorso sul quadro generale sullo stato dell’arte del BIM in Italia.

Ha introdotto il processo metodologico, i riflessi tecnici e le prospettive future. Ha descritto i formati aperti IFC previsti dall’ art. 23 del nuovo Codice dei Contratti 50/2016, spiegando che ciò può richiede maggiore sforzo nella fase iniziale per poi accumulare vantaggi per le fasi successive di costruzione e manutenzione.

Anche NKE è stata tra i protagonisti del seminario, grazie agli interventi dell’Ingegner Marco Martens, Senior Application Engineer e del BIM Manager Giulio Brotini, AEC Technical Manager.

L’Ing. Martens ha illustrato l’insieme degli ordinamenti internazionali e nazionali di riferimento per l’adozione del BIM, distinguendo tra norme cogenti, emanate da enti con potere legislativo, e norme volontarie, emanate da organismi tecnici come ISO, CEN e UNI, proseguendo poi con le norme tecniche volontarie italiane attualmente in vigore:

  • UNI EN ISO 16739. Industry Foundation Classes (IFC) per la condivisione dei dati nell’industria delle costruzioni e del facility management;
  • UNI 11337. Edilizia e opere di Ingegneria Civile: Gestione digitale dei processi informativi;
  • UNI EN ISO 19650. Organizzazione e digitalizzazione delle informazioni relative all’edilizia e alle opere di ingegneria civile, incluso il Building Information Modeling (BIM) – Gestione informativa mediante il Building Information Modeling – Parte 1: Concetti e principi e Parte 2: Fase di consegna.

Per ultimo ha elencato le linee guida BIM di rifermento. Nel mercato europeo è disponibile il documento EU BIM Handbook, che guida l’introduzione del BIM da parte dell’amministrazione pubblica in Europa, che è invitata ad essere promotrice dell’innovazione.

Negli Stati Uniti esistono tre linee guida federali ovvero Il National BIM Standard-United States, Il National CAD Standard® (NCS) arrivato alla sesta versione V6 e la guida del General Services Administration (GSA).

Da conoscere sono anche le diverse linee guida delle altre nazioni con il livello più avanzato di standard BIM come Norvegia, UK e Singapore. In Italia abbiamo le Linee Guida IBIMI e ANAC.

Il BIM Manager Giulio Brotini ha descritto le applicazioni nell’ambito della gestione digitale del processo, ricordando che la centralità del dato è uno dei cardini sui quali si basa il CDE, ovvero il Common Data Enviroment. Questo acronimo compare per la prima volta nelle norme inglesi con la BS 1192:2007, viene rielaborato per l’utilizzo nella metodologia BIM nella PAS 1192-2:2013, la quale è stata estesa alla fase di esercizio dell’opera con la PAS 1192-3:2014 e infine le due normative sono confluite all’interno della BS EN ISO 19650-1-2:2019.

Ogni disciplina coinvolta nel progetto è parte integrante della consistenza del dato, mediante uno scambio gestito di informazioni. L’accentramento delle informazioni è la prima misura atta a prevenire la duplicazione e la non conformità dei dati.

Brotini ha poi parlato del file versioning, della struttura Cartelle, del modello federato e della gestione delle criticità. La consistenza del dato non si limita a ciò che stiamo «lavorando» in quel preciso momento, ma comprende anche lo storico costituito dalle versioni precedenti. Tali versioni costituisco la cronologia delle modifiche del file, ne permettono il confronto e il recupero in caso di necessità.

La struttura delle cartelle è articolata in 4 livelli:

  • WIP, Work In progress. La cartella contiene i dati «non verificati», ad uso esclusivo dei team di progettazione
  • SHARED. La cartella contiene i dati «verificati», condivisi con tutti i team di progettazione
  • PUBLISHED. La cartella contiene i dati «validati», condivisi con tutti i team di progettazione, idonei per chiusura lavori e cantiere
  • ARCHIVE. La cartella contiene la cronistoria del progetto nelle varie release di pubblicazione

Il collettore della disciplina di coordinamento è il Modello Federato, costituito dai link ai modelli disciplinari. Rappresenta la base per la produzione di elaborati grafici, per la creazione di report quantitativi e per la analisi Interferenze.

La criticità (Issue) rappresenta uno strumento di comunicazione all’interno del gruppo di progettazione, e non solo, atto a identificare, instradare, tracciare, e risolvere le problematiche riscontrate all’interno del modello. La creazione di una Issue deve prevedere l’inserimento di tutte le informazioni necessarie all’identificazione, all’assegnazione (utenti, ruoli, società), e alla sua risoluzione.

In seguito, il BIM Manager Michele Positano ha illustrato il progetto BIM del Tram di Liegi ,attualmente in costruzione, mostrando l’integrazione delle diverse specialistiche.

I due ingegneri Project Manager Luca Lacopo e Mirko Casaroli hanno descritto la applicazione delle metodologie BIM per un lotto della AV Napoli Bari.

Per ultimo gli ingegneri Alessandro Quattrini e Filippo Daniele hanno mostrato la procedura di progettazione di un nuovo svincolo di Tirana. Sono partiti dal software di tracciamento, utile a creare il solido stradale, per arrivare alla importazione in Revit, tramite Dynamo, dei 4 spigoli interni dello scatolare rettangolare per generare le gallerie artificiali.

Grazie Marco Martens, grazie NKE!
Alla prossima
Giovanni Perego