Prosegue la pubblicazione di articoli gentilmente proposti dai rivenditori a valore aggiunto di Autodesk.
Oggi l’ing. Costantino Manes, BIM Consultant & Construction Specialist, responsabile Progetti Speciali di Systema srl ci presenta una esperienza importante nella progettazione per le infrastrutture. Se vuoi saperne di più su Systema e l’implementazione di progetti BIM fai clic qui.
La crescente adozione del processo BIM (Building Information Modeling) in ambito privato e pubblico, ed il rinnovato interesse del legislatore per l’adozione delle nuove tecnologie digitali, rende sempre più impellente l’esigenza di un cambio di marcia anche nelle tecnologie GIS (Geographic Information System).
La progettazione BIM nelle infrastrutture spesso si scontra con la presenza di dati geografici non sempre rispondenti alle stringenti tolleranze esecutive.
Pertanto, cresce sempre di più l’esigenza di collegare questi due domini tecnologici, il BIM da una parte e il GIS dall’altra, che pur avendo gradi di maturità diversi devono necessariamente coesistere e interoperare al fine di governare non solo il processo di progettazione con maggiore efficacia e qualità, ma anche e soprattutto il processo costruttivo e manutentivo delle opere.
Da un punto di vista puramente ontologico gli universi insiti negli acronimi BIM e GIS sono ancora tutti da esplorare, standardizzare e rendere pienamente interoperabili. Gli stessi data base che descrivono tali universi sono da unificare, così che i dati possano transitare da una fonte all’altra senza perdite considerevoli.
Crediamo che questa sia la sfida reale del prossimo futuro e le tecnologie in qualche modo dovranno tenerne conto, a maggior ragione se si pensa di connettere tali modelli di dati agli apparati reali, mediante lo scambio di misure rilevate sul campo, dando quindi evidenza di un’altra necessità crescente legata ad un ulteriore dominio: quello del IoT (Internet of Things).
L’unione di questi tre elementi sarà la vera rivoluzione digitale: BIM+GIS+IoT daranno magari luogo ad un nuovo acronimo, a nuovi formati interoperabili o semplicemente alla possibilità di scambiare informazioni con i protocolli esistenti mediante procedure di trasduzione.
L’adozione crescente delle tecnologie hardware e software e la crescente esigenza di interoperabilità tra dati grafici e non grafici, darà luogo ad uno sviluppo esponenziale delle attuali tecnologie e delle possibilità da esse offerta.
Questo perché a parer nostro siamo in procinto di oltrepassare la curva dell’entusiasmo: ora sono le esigenze della Committenza ed il desideratum a spingere lo sviluppo della tecnologia e in generale delle competenze professionali in ambito digitale.
Nell’ottica di aumentare il controllo del progetto, la sostenibilità dello stesso e infine i consumi derivanti dalla conduzione e dalla manutenzione, sarà necessario raguardare elementi di congiunzione tra diverse tecnologie.
Il progettista stesso – così come il costruttore e l’ente di gestione delle infrastrutture – sta migrando verso una formazione sempre più diretta alla gestione dei dati e non solo alla produzione di essi, ed è sempre più frequente la domanda di figure professionali che abbiano competenze nel coding o che non disdegnino la formazione in discipline spesso più legate all’information tecnology che alla pura professione ingegneristica disciplinare.
Nel prossimo futuro ci aspettiamo una maggior competenza degli operatori anche su temi riguardanti la gestione digitale dei progetti, ma questo avverrà senza incorrere in grosse difficoltà, proprio perché l’adozione crescente delle tecnologie sopra citate fa si che aumenti anche la semplicità di utilizzo senza snaturare la specifica professione.
Grazie Costantino, grazie Systema. alla prossima!
Giovanni Perego