NET Engineering: il percorso verso il BIM

Oggi rilancio volentieri il post dei miei colleghi One Team sul percorso verso il BIM di NET Engineering.

Dopo quelle di ANASBrianzAcque e Regione Sardegna, ecco un’altra buona pratica dalla quale prendere spunto per la digitalizzazione dei processi di progettazione.

NET Engineering è una società di ingegneria e architettura con più di cinquant’anni di esperienza.

Nota per la cosiddetta ingegneria di sistema, trattando principalmente di infrastrutture di trasporto, strade, ferrovie, sistemi di mobilità urbana e metropolitane.

Al core business storico, da alcuni anni, l’azienda ha aggiunto un’attività legata alla rigenerazione urbana e a servizi di ingegneria per il settore industriale.

Quando parliamo di rigenerazione urbana parliamo di interventi di urbanistica che interessano aree nelle quali la componente mobilità è comunque particolarmente rilevante” sottolinea Silvia Furlan, AD dell’azienda.

Ad esempio rientrano in questa casistica gli ambiti di trasformazione degli ex scali ferroviari nelle città, attività in cui NET Engineering vanta diverse commesse vinte grazie ad un team multidisciplinare specializzato nella progettazione dei cosiddetti TOD (Transit Oriented Development).”

Mentre, sul fronte dell’industria, ci siamo specializzati a dare servizi più verticali e molto specialistici in ambito geotecnico, idraulico e ambientale ad alta complessità e valore aggiunto”.

L’avvicinamento alla metodologia BIM avviene circa nove anni fa, in concomitanza con i primi sentori di obbligatorietà per le stazioni appaltanti pubbliche.

Un vincolo che NET Engineering ha trasformato in opportunità per sperimentare un modo diverso di lavorare.

La nostra azienda ha un humus fertile rispetto a questo genere di trasformazioni, essendo costantemente alla ricerca di ciò che ci può far fare un salto di qualità in termini tecnici e competitivi.

Abbiamo cominciato a studiare, capendo presto i vantaggi che sarebbero arrivati applicando un nuovo e diverso approccio strutturato al nostro modo di fare ingegneria.

Abbiamo insomma colto un’opportunità anche per cambiare il nostro approccio al progetto: migliorandolo. Al di là del software e del singolo aspetto del progetto abbiamo focalizzato che lavorare in BIM è proprio un modo nuovo di gestire e condividere le informazioni” sottolinea Furlan.

Da qui la conseguente decisione di applicare il metodo BIM al contesto delle infrastrutture, guardando anche alle interazioni con l’ambiente nel suo complesso.

Il progetto pilota BIM, che NET Engineering ha realizzato per Strutture Trasporto Alto Adige Spa, è quello del centro intermodale di Bressanone.

Un centro di interscambio passeggeri collocato nei pressi della stazione ferroviaria, dotato delle infrastrutture necessarie (pensiline mezzi pubblici, parcheggio bici, parcheggio auto, etc.) in grado di garantire uno scambio tra mezzi di trasporto pubblico (treno, citybus, autobus) e mobilità privata, il più possibile fluido e semplice.

Per questo progetto NET Engineering si è occupata dei servizi di progettazione completi, dalla fattibilità, comprese le attività di modellazione e gestione informativa, fino alla Direzione Lavori. In particolare, oltre a essere utilizzato come strumento di efficienza e controllo del processo, il BIM è stato anche un’opportunità per agevolare il lavoro dell’impresa di costruzione.

Questo approccio, infatti, oltre a rendere più chiaro e semplice il controllo dell’avanzamento lavori ha permesso all’impresa di consegnare al cliente un modello As Built completo attraverso il quale si potrà gestire la vita utile futura dell’opera.

Visto il buon esito di questo progetto pilota, la stazione appaltante ha potuto ottenere la certificazione BIM. Da questo primo vero approccio pratico è iniziata l’avventura digitale, oggi in costante evoluzione, che ha portato NET Engineering verso sfide sempre più impegnative.  

Dal 2019 l’azienda si è impegnata nella Progettazione Esecutiva di tre tratte consecutive della linea AV Napoli-Bari, progetto altamente sostenibile che ha ottenuto la certificazione Envision.

Nel settore stradale e autostradale vale la pena ricordare il progetto per lo sviluppo della tangenziale di Vicenza.

 Il primo approccio ai processi BIM per NET Engineering è stato impegnativo, dovendo affrontare un nuovo paradigma nella progettazione, trovare modi per superare gli ostacoli e comprendere sempre più a fondo i nuovi strumenti.

Secondo Furlan “Manca ancora una piena maturità nell’uso, sia da parte dei progettisti che delle stazioni appaltanti, ma la strada è giusta ed è avviata”.

Tra i primi benefici raccolti dall’azienda, quello di disporre di uno strumento di interazione tra tutte le discipline e di condivisione delle informazioni a tutti i livelli di progettazione, così da ottenere un lavoro sempre in linea e sinergico.

Una fluidità di condivisione che rappresenta un ulteriore vantaggio nell’agevolare il dialogo e le risposte degli stakeholder.

Crediamo molto in questa modalità di lavoro perché è diventato uno strumento applicativo straordinario per fare in modo nuovo quello che facciamo da 50 anni ovvero l’ingegneria di sistema

Quello che manca” sottolinea l’AD “è una preparazione del mercato: per quanto i bandi di gara richiedano il BIM, le istituzioni mancano poi della chiarezza di intenti necessaria a sviluppare in una direzione univoca i progetti. Indecisione che implica un lavoro maggiore di progettazione”.

Furlan conclude citando il progetto BRT (Bus Rapid Transit) di Perugia aggiudicato all’inizio del 2023.

Per NET Engineering rappresenta una sfida su cui l’azienda intende investire in competenze e realizzare migliorie nei processi interni.

L’azienda conta sul supporto di One Team, non solo come fornitore di software ma anche come partner in grado di realizzare soluzioni custom partendo sia da software in uso ai progettisti che piattaforme di condivisione dati su singole o più commesse e identificare soluzioni ottimali. “È un bel modo per crescere insieme” conclude Furlan.

Sono stati richiesti a One Team supporto nella modellazione BIM, soprattutto nelle opere impiantistiche e di galleria, nonché l’affiancamento in un percorso virtuoso per rendere molto più complementari di quanto non lo siano già strumenti come BIM e GIS, permettendo a NET Engineering di ottimizzare le competenze interne.

Sul BIM, l’AD non ha ripensamenti:È qualcosa in cui crediamo nel profondo; cominciando a vedere i primi risultati, ce ne aspettiamo molti di più nel prossimo futuro”.

Per approfondire, qui puoi ascoltare l’intervista a Davide Tommasi, Program Manager & Architecture Practice Leader di NET Engineering, realizzata in occasione del convegno “Infrastrutture Digitali e Sostenibili”. che abbiamo organizzato con FERROVIENORD e NORD_ING il 5 luglio del 2023.

Bene, alla prossima!
Giovanni Perego detto GimmiGIS