La progettazione dei ponti rappresenta una sfida molto impegnativa, perchè unisce le esigenze stradali, o ferroviarie, con quelle strutturali e, perchè no, quelle estetiche. Ed è sempre di attualità: da una parte perchè l‘ingegneria italiana si è sempre fatta valere, anche all’estero, dall’altra perchè i recenti crolli in Italia rendono necessario un netto salto di qualità nella progettazione e nell’esecuzione.
Bene, questo salto di qualità non può che passare attraverso l’adozione degli strumenti BIM, che contribuiscono a rendere molto più efficace la progettazione, a ridurre fortemente gli errori ed i tempi di progettazione e costruzione, consentendo una maggiore trasparenza di tutte le informazioni, fin dalle prime fasi.
Cominciano ad essere disponibili le prime esperienza BIM nella progettazione di ponti in Italia: ad esempio il viadotto autostradale nei dintorni Ivrea, piuttosto che lo spettacolare ponte di Expo a Milano. Sì, perchè oggi è possibile ottenere risultati che nemmeno si potevano immaginare, finora…
A partire dal rilievo dell’esistente, fondamentale nel caso di rinforzo o ristrutturazione dei ponti esistenti.
Grazie ai nuovi strumenti disponibili, come laser scanner e droni, la ricostruzione del modello 3D è diventata veloce e molto precisa. Qui trovi un mio articolo, neanche molto recente, siamo nel 2014, che ti mostra, grazie ad un video, un esempio concreto.
Qui sopra un video, anche lui del 2014, che ti mostra la verifica virtuale dell’altezza di un ponte rispetto ad un mezzo pesante, grazie ad Autodesk Recap ed Autodesk Vehicle Tracking. Perchè sbagliare in modo virtuale costa molto meno…
Quando invece occorre progettare un nuovo ponte, oggi è possibile fin dall’inizio studiare il modello 3D realistico all’interno del contesto reale. Il video qui sopra mostra in modo dettagliato la progettazione di un nuovo viadotto autostradale, grazie ad Autodesk InfraWorks. Vale proprio la pena seguirlo.
Una volta definito il progetto preliminare, interviene la potenza del BIM: la collaborazione.
I modelli BIM di InfraWorks, infatti possono essere condivisi con le applicazioni che ne permettono la presentazione pubblica digitale, e naturalmente la progettazione definitiva ed esecutiva, sia sul piano strutturale che su quello stradale
Come puoi leggere nel mio recente articolo qui, InfraWorks infatti mette a disposizione i suoi modelli BIM dei ponti ad Autodesk Revit, che permette lo studio della parte strutturale, ad AutoCAD Civil 3D, per la parte stradale, a 3ds Max per la presentazione pubblica, ad esempio per il Dibattito Pubblico, ormai obbligatorio per le opere si una certa importanza.
Infine va sottolineato che gli strumenti Autodesk BIM 360 rendono la condivisione dei modelli BIM è molto più facile, aperta e sicura grazie alla potenza del Cloud. Ed assistono le imprese nella fase di cantiere e nella produzione del modello as-built.
Grazie, alla prossima!
Giovanni Perego