Il BIM per le infrastrutture secondo NKE

Rotatoria BIM realizzata con Autodesk Civil 3D

Prosegue la pubblicazione di articoli gentilmente proposti dai rivenditori a valore aggiunto di Autodesk.  Oggi NKE ci presenta la sua profonda esperienza nel BIM per le infrastrutture ed invita a visitare il suo sito dedicato alla formazione, BIM4Work.

Il BIM nasce per l’edilizia. Le norme e gli standard (PAS, UNI, ISO, IFC) vengono concepiti a partire dall’architettura, le strutture e gli impianti per il cosiddetto BIM Verticale. Trattandosi però di una metodologia, è possibile applicarla a un qualsiasi tipo di progettazione anche infrastrutturale: parliamo quindi di BIM Orizzontale.

Ad oggi, il BIM per le infrastrutture, che siano strade, ferrovie, aeroporti o legate ai sottoservizi soffre di un ritardo di formazione e consapevolezza e rappresenta perciò la sfida più difficile. Per avere maggiori informazioni sulla situazione dell’I-BIM in Italia puoi guardare il webinar il Webinar tenuto da Giovanni Perego qui.

NKE si propone come società in grado di fornire formazione e affiancare chiunque (Società, liberi professionisti, studenti) abbia intenzione di implementare tale metodologia.

Abbiamo maturato esperienza attraverso progetti pilota e coinvolgimento diretto in progetti. Uno dei primi progetti BIM Infrastrutturali è stata la realizzazione di una rotatoria, visibile nell’immagine iniziale, mediante un’attività CAD TO BIM. Ad oggi la tecnica di portare in BIM ciò che è stato in precedenza realizzato in CAD è molto diffusa.

Mediante Autodesk Civil 3D siamo in grado di non perdere informazioni, di poter convertire polilinee in tracciati parametrici e poter utilizzare oggetti CAD 2D e 3D come obiettivi per la modellazione parametrica. Qui trovi il webinar dove mostro il workflow per la realizzazione di questa rotatoria.

Ciò che affascina i nostri clienti dell’ecosistema Autodesk è l’interoperabilità fra i suoi molteplici strumenti. Autodesk Infraworks e Civil 3D, il Fantastic Duo come definito più volte da Giovanni Perego, hanno raggiunto un livello di interscambio dati molto avanzato. Siamo in grado di trasferire il DTM, che possiamo ricavare gratuitamente con Model Builder di Infraworks, il modellatore e non solo, da un software all’altro, senza far utilizzo di alcun formato Open ma richiamando il file in formato nativo.

Un altro caso studio che ha visto coinvolto NKE è stata la realizzazione di un Workflow per la modellazione di uno svincolo autostradale utilizzando Infraworks e Civil3D oltre a Subassembly Composer per customizzare il componente utilizzato per le intersezioni fra le scarpate.

Svincolo autostradale in InfraWorks

Per maggiori informazioni puoi guardare qui il webinar dove mostro il workflow sulla interoperabilità fra Civil 3D, Infraworks e Subassembly applicato a un caso studio.

Inoltre, nelle ultime release, Autodesk ha messo a disposizione altri applicativi come Dynamo, in grado di automatizzare i workflow di Civil3D. Un caso applicativo, studiato e applicato in più progetti realizzati da NKE, è la possibilità di sopperire alla carenza di informazioni esportate in formato IFC creando script all’interno di Dynamo per Civil3D che permettono di implementare il Property Set di ogni oggetto.

Rete di condotte associata a Property Set

Senza ovviamente dimenticare che C3D è in grado esportare in formato open LandXML. A differenza dell’IFC dove il modello può essere esportato come solidi, con il formato LandXML esportiamo oggetti parametrici in grado essere letti e modificati una volta importati.

Un altro strumento interessante è Project Explorer, un hub all-in-one per la gestione del contenuto e l’estrazione di informazioni dai modelli C3D. Aiuta gli utenti a comprendere meglio la loro progettazione e a controllare in modo più efficiente la distribuzione di informazioni geometriche alle parti interessate al progetto.

È stato interessante creare un workflow ad hoc per individuare le interferenze fra modelli creati in Civil3D, precisamente fra Km e Km di sottoservizi idraulici, utilizzando Dynamo e Project Explorer.

Dynamo per Civil 3D

In questo modo abbiamo non solo elencato il numero di interferenze presenti, ma siamo riusciti a generare Report, estratti in formato .pdf, e perfino ad individuare le interferenze nel modello, inserendo etichette contenenti:

  • Nome degli oggetti intersecanti
  • Distanza: in questo modo abbiamo distinto le clash in Hard e Soft,
    riuscendo a semplificare l’attività di correzione dei modelli.

Per avere maggiori informazioni sul workflow delle interferenze appena descritto puoi seguire questo webinar.

Nel caso studio appena descritto ho parlato di Clash, ovvero interferenze, ma ovviamente il workflow è accettabile come primo controllo per modelli creati in Civil 3D. Quando abbiamo progetti multidisciplinare il software di riferimento è Navisworks.

In questo caso importiamo i modelli creati dai diversi software, non solo Autodesk, e utilizziamo la Clash Detective per individuare le interferenze e generare report.

Studio interferenze con Navisworks

Qui puoi guardare il webinar dove io e i miei colleghi di NKE mostriamo come abbiamo gestito progetti BIM Infrastrutturali.

Siamo in un periodo storico importante per il BIM Infrastrutturale: occorre cominciare oggi per non restare dietro domani.

Per ricevere informazioni su percorsi di formazione BIM per le infrastrutture e progetti Pilota visita il sito NKE BIM4Work

Marco Esposito
BIM Application Engineer NKE