Dal rilievo aerofotogrammetrico alle ortofoto georeferenziate da droni

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Negli ultimi anni l’evoluzione degli strumenti UAV/SAPR*, volgarmente chiamati droni, ha portato in campo civile a grandi innovazioni nel campo del rilievo territoriale ed urbano.

Puoi ben immaginare quanto sia più veloce ed economico effettuare un rilievo con un drone, piuttosto che utilizzare, come si è fatto finora, un aereo oppure un elicottero.

Certo, come è giusto questa nuova attività ora è regolamentata dall’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, e richiede operatori specializzati, ma resta estremamente interessante per chi abbia bisogno di rilievi nel campo della progettazione e della manutenzione di infrastrutture.

Vediamo di approfondire il tema…

Dal punto di vista degli apparecchi di ripresa, l’evoluzione è stata impressionante.

  • Il rilievo aerofotogrammetrico nasce nella metà del secolo scorso grazie all’uso di appositi apparecchi fotografici posti su aeroplani. Dai rilievi aerofogrammetrici nascono le cartografie moderne, ad esempio le CTR, le Carte Tecniche Regionali e le ortofoto. Il passaggio al digitale permette la nascita, sempre a partire dai rilievi aerofotogrammetrici, dei primi modelli digitali del terreno (DTM), e la sovrapposizione delle ortofoto, permettendo di creare i primi modelli realistici 3D del territorio.

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DTM rappresentato in AutoCAD Map 3D con sovrapposizione di ortofoto, 2011
Leggi qui per approfondire – si ringrazia la Regione Sardegna

  • All’inizio di questo secolo nascono i sistemi di rilievo laser, dando vita ai sistemi LIDAR (Laser Imaging Detection and Ranging). Questi sistemi inizialmente vengono utilizzati su aeroplani, o meglio elicotteri, ma recentemente vengono portati anche su droni professionali. Le nuvole di punti georeferenziate che vengono prodotte permettono di raggiungere una precisione mai vista prima, alla quale si aggiunge recentemente la vestizione fotografica.

ReCap-LiDARRilievo LIDAR elaborato in Autodesk Recap 360, 2013

  • In questi anni, infine, si va sempre più diffondendo l’uso di apparecchi fotografici digitali, che hanno raggiunto dimensioni tali da poter essere montati su droni sempre più piccoli, pur scattando foto a risoluzioni molto alte: basta guardare agli apparecchi che abbiamo nei nostri smartphone. L’aspetto più interessante, in questo caso, sta nell’evoluzione del software, di cui ti scriverò tra poco, che dalle fotografie scattate dall’alto permette di ricostruire la mesh tridimensionale. 

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Modello 3D di una cava restituito da foto digitali da drone grazie a Recap Photo, 2013
Leggi qui per approfondire

Infatti tutti questi dati, rilevati da laser o da apparecchi fotografici, non potrebbero essere gestiti se non vi fosse il software adatto. L’evoluzione del software oggi permette di ricavare da questi dati molto di più di quanto non ci saremmo aspettati fino a pochi anni fa.

  • Nel secolo scorso, i primi apparecchi per la restituzione fotogrammetrica erano ingombranti e costosi, altrettanto costosi e specialistici erano i software che utilizzavano.

RestituzioneFotogrammetricaApparecchio di restituzione fotogrammetrica, circa 1999

  • Oggi la gran parte del lavoro di elaborazione dei dati può essere effettuato con un software di facile utilizzo, poco costoso, e che permette di rendere disponibili i modelli 3D in tutta la piattaforma Autodesk, da Autodesk InfraWorks 360 ad AutoCAD, AutoCAD Map 3D e Civil 3D, da Autodesk Revit ad Autodesk Navisworks e così via. In particolare, ti permette di trasformare i dati raccolti dagli apparecchi laser e fotografici in nuvole di punti, mesh tridimensionali, Modelli Digitali di Elevazione (DTM) ed ortofoto georeferenziate: ovvero tutto l’occorrente per poter procedere nella progettazione di infrastrutture nuove o della loro manutenzione.

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Bene, siamo arrivati infine al titolo di questo articolo. L’ultima versione di Recap ha introdotto molte interessanti novità, che puoi leggere qui. Tra queste, voglio sottolineare quella che riguarda la produzione di ortofoto georeferenziate da foto digitali scattate da drone: è davvero un bel passo avanti. Naturalmente hai bisogno di un rilievo a terra sul quale calcolare la georeferenziazione.

Guarda nel video qui sotto come funziona:

Ti ricordo inoltre la partnership tra Autodesk e 3DR, che ti avevo annunciato qui, sta dando buoni frutti. Per saperne di più puoi guardare qui il  seminario registrato online che presenta la soluzione complessiva.

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Infine anche InfraWorks 360 è diventato molto bravo nell’analisi e nell’elaborazione delle nuvole di punti da laser scanner. Si può ottenere facilmente il terreno, oppure oggetti specifici, infine creare tematismi. Anche i dati provenienti dai droni vengono sfruttati meglio: se vuoi saperne di più, segui il video qui sotto

* UAV sta per Unmanned Aerial Vehicle
* SAPR sta per Sistemi Aeromobili e Pilotaggio Remoto

Bene, a questo punto non mi resta che augurarti buone vacanze!
Giovanni Perego

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  1. […] proposito di rilievo territoriale, di cui ti ho scritto qui poco prima delle vacanze, vale la pena salire ancora più in alto, rispetto alla quota a cui volano […]

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