Tre novità importanti per la soluzione Cloud di Autodesk: ISO 19650, server europei e Docs

La soluzione Cloud di Autodesk per il mondo dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni sta vivendo un momento di grande crescita e cambiamento.

Ti ho già presentato qui la nuova piattaforma lanciata in febbraio, battezzata Autodesk Construction Cloud, ACC per gli amici, che va a rinnovare ed integrare la precedente, Autodesk BIM 360.

ACC, naturalmente, garantisce la piena compatibilità con quanto realizzato finora con BIM 360, e continua a garantire spazio illimitato numero di progetti illimitato ai suoi utenti.

Ora ti voglio aggiornare su tre importanti novità che la riguardano:

  • Il supporto di ACC per la norma ISO 19650 sul BIM.
  • La disponibilità di server europei per ospitare i progetti condivisi in Cloud con ACC.
  • La disponibilità come prodotto indipendente di Autodesk Docs, il modulo di base di ACC, che permette di costruire l’Ambiente di Condivisione dei Dati BIM.

Cominciamo con la norma ISO 19650: da quando è stata rilasciata, alla fine del 2018, è divenuta la norma internazionale di riferimento per il BIM, tanto che la mitica norma PAS 1192–2 britannica è stata ritirata in suo favore. La nostra norma UNI 11337 italiana, invece, una volta che sarà stata adeguata svolgerà il ruolo di allegato nazionale alla ISO 19650.

Bene, a questo proposito il 2 giugno Autodesk ha annunciato qui il rilascio di nuovi strumenti per ACC che permettono la pubblicazione, la condivisione e l’archiviazione delle informazioni del progetto rispettando la norma ISO 19650. In particolare:

  • Applicazione degli standard di denominazione: i gruppi di progettazione possono ora creare, gestire e applicare gli standard di denominazione dei file del progetto, per garantire che tutti i nomi dei file siano in linea con le standardizzazioni stabilite.
  • Convalida dello standard di denominazione: gli utenti possono automatizzare il caricamento dei file e garantire che i file siano conformi allo standard di denominazione di un progetto.
  • Identificazione dei file non conformi che vengono parcheggiati in un’area (Holding Area) dove potranno poi essere uniformati allo standard di denominazione.
  • Estensione degli standard di denominazione ai software desktop come Revit, Civil 3D, AutoCAD e Desktop Connector per applicare gli standard in tutte le fasi del progetto.

Per quanto riguarda i server europei, i clienti che utilizzano i moduli di ACC, Autodesk Docs, Autodesk BIM Collaborate, Autodesk BIM Collaborate Pro, Autodesk Build ed Autodesk Takeoff, ora possono scegliere di conservare i loro dati in Europa.

Come già avveniva già per Autodesk BIM 360, i nuovi progetti possono essere ospitati sui server europei, mentre è consigliabile proseguire ad utilizzare gli stessi server scelti all’inizio per i progetti già avviati.

Le versioni di prova, della durata di 30 giorni, ospitate su server europei sono disponibili in questa pagina Autodesk

Infine, Autodesk Docs, il modulo di base di ACC, che ti ho presentato qui, che permette di costruire l’Ambiente per la Condivisione dei Dati BIM, chiamato CDE, Common Data Environment nelle norme PAS britanniche, ACDat, Ambiente di Condivisione dei Dati nella norma UNI 1137 italiana.

Fin dal suo lancio, in febbraio, è stato reso disponibile solo all’interno della Autodesk AEC Collection, la soluzione Autodesk per l’architettura, l’ingegneria e le costruzioni che contiene tutti gli strumenti necessari per il BIM, da Revit a Civil 3D ed InfraWorks, da Recap Pro a Navisworks, ad AutoCAD e molto altro ancora.

Bene, tra poco non sarà più così: Autodesk il 2 giugno ha annunciato qui che nel giro di poche settimane rilascerà Autodesk Docs come prodotto indipendente, e che gli utenti di BIM 360, alla scadenza dell’abbonamento passeranno automaticamente ad Autodesk Docs.

Tre buone notizie, tre importanti passi avanti…

Alla prossima!
Giovanni Perego