La soluzione Cloud di Autodesk per il mondo dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni sta vivendo un momento di grande crescita e cambiamento.
ACC, naturalmente, garantisce la piena compatibilità con quanto realizzato finora con BIM 360, e continua a garantire spazio illimitato e numero di progetti illimitato ai suoi utenti.
Ora ti voglio aggiornare su tre importanti novità che la riguardano:
Il supporto di ACC per la norma ISO 19650 sul BIM.
La disponibilità di server europei per ospitare i progetti condivisi in Cloud con ACC.
La disponibilità come prodotto indipendente di Autodesk Docs, il modulo di base di ACC, che permette di costruire l’Ambiente di Condivisione dei Dati BIM.
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2021/06/tre-novita-importanti-per-la-soluzione-cloud-di-autodesk-iso-19650-server-europei-e-docs/
Ho partecipato, pochi giorni fa, al corso organizzato da UNI sulla norma 11337:2017 sul BIM e ne sono molto soddisfatto.
Mi ha permesso di riorganizzare e sistematizzare le moltissime informazioni raccolte sul BIM finora, e di farmi un quadro preciso dei cambiamenti che il rilascio della ISO 19650 porterà al quadro normativo volontario italiano.
Ringrazio caldamente il professor Alberto Pavan per l’efficacia comunicativa e l’entusiasmo che trasmette nelle sue lezioni, e l’ing. Claudio Mirarchi per l’approfondimento su ACDat e Capitolato Informativo.
Grazie a questa norma l’Italia si è affacciata di nuovo da protagonista in Europa e nel mondo, e di questo non possiamo che essere orgogliosi.
Dal 30 ottobre 2019, cioè da ieri, è disponibile Autodesk Collaboration per Civil 3D, Per gli amici C4C3D, nell’ambito di Autodesk BIM 360 Design.
Si tratta di un passo avanti molto importante per la soluzione Autodesk per le infrastrutture, perchè permette agli utilizzatori di Civil 3D, come da tempo avviene con Revit, di collaborare direttamente sui progetti in Cloud, grazie alla piena integrazione con BIM 360 Design.
Novità che si somma alla disponibilità di Dynamo per Civil 3D (aprile 2019) ed alla possibilità di collaborare con il mondo GIS, (settembre 2019) a dimostrazione del forte investimento di Autodesk nel settore delle infrastrutture.
Attenzione: la novità di C4C3D non consiste solamente della condivisione di file, che del resto è nativa in BIM 360, né della mera visualizzazione dei Dwg di Civil 3D in Cloud, già disponibile da tempo, grazie al Large Model Viewer di tutti i moduli di BIM 360…
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2019/10/autodesk-civil-3d-ora-permette-di-collaborare-in-cloud-grazie-a-bim-360-design/
Parteciperò volentieri, quindi, ma soprattutto perchè il tema è di estrema attualità e perchè tra i relatori è prevista la presenza del coordinatore del gruppo di lavoro UNI sulla famosa norma UNI 11337, quella sul BIM: il professor Alberto Pavan del Politecnico di Milano.
E sulla norma UNI 11337 molto si è detto e scritto, i miei modesti contributi più recenti li trovi qui, qui e qui.
Ti presenterò la soluzione per la condivisione dei dati BIM nel Cloud.
L’adozione del BIM, infatti, rende necessario un ambiente di condivisione dei dati dedicato: i sistemi utilizzati finora, come email, servizi di deposito dati in Cloud, per i più evoluti sistemi VPN, mostrano sempre di più i loro limiti.
In Italia, Il decreto n.560 del 2017 che ha introdotto l’obbligo del BIM negli appalti pubblici, richiede alle Stazioni Appaltanti di predisporre un Ambiente di Condivisione dei Dati.
Ma anche i progettisti possono trarre notevoli vantaggi dalla costruzione di un Ambiente di Condivisione dei dati, e migliorare le proprie prestazioni.
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2019/04/la-condivisione-del-progetto-bim-in-cloud-iscriviti-al-webinar-del-23-aprile/
La normativa UNI 11337 è arrivata decisamente a un buon grado di maturazione e i presupposti basilari per lavorare secondo il metodo BIM sono fissati. Che lo si voglia, oppure no, il punto adesso non è più scegliere se sia o meno conveniente lavorare secondo metodo BIM, ma a partire da quando. E questo “a partire da quando” si traduce operativamente in:
Acquisire le informazioni dalla normativa UNI 11337 e restare aggiornati.
Prepararsi a organizzare una strategia di implementazione BIM.
Predisporre la formazione dei ruoli BIM a tutti i livelli: BIM Specialist con Revit per la parte Architettura, o Civil 3D per la parte Infrastrutture, BIM Coordinator, BIM Manager, CDE Manager.
Valutare i presupposti per avviare un progetto pilota che possa collaudare i processi definiti.
Come canta Francesco Guccini in Eskimo: “Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà“
Per questo, Man and Machine propone due prime occasioni di incontro a Torino e Firenze, rispettivamente i prossimi giovedì 11 e 18 Aprile. Gli eventi si svolgeranno nel pomeriggio: l’inizio delle sessioni è fissato dalle ore 15.00 e prevediamo un tempo preventivo dedicato alla registrazione e sistemazione in sala.
A Torino l’evento si svolgerà l’11 aprile presso il Turin Palace Hotel, in via Paolo Sacchi 8. A Firenze il 18 aprile presso il museo Pecci, molto vicino all’uscita autostradale di Prato Est.
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2019/03/bim-scelta-obbligata-e-opportunita-da-cogliere-eventi-a-torino-e-firenze-in-aprile/
Ho ricevuto poco fa, e mi sono già iscritto, alla settima BIM Conference organizzata dagli amici di One Team per mercoledì 27 marzo a Milano, presso la sede di Assimpredil ANCE in via S. Maurilio, 21.
Patrocinata dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, questa edizione si concentrerà sul BIM in progress, ossia sulla fase 2.0 del metodo, che adesso non è più novità, ma rappresenta una certezza per l’intera filiera delle costruzioni.
L’obiettivo non è solo quello di illustrare a tutti i partecipanti cos’è il BIM, ma anche quello di mostrare quali sono i passaggi da seguire e gli strumenti da utilizzare per implementarlo: attualità, sviluppi sulla norma UNI 11337, ambiti applicativi e casi pratici di realtà italiane che adottano già il metodo BIM.
La partecipazione all’evento è gratuita, ma è obbligatoria l’iscrizione e riconosce 8 crediti formativi agli architetti iscritti ad uno degli ordini provinciali italiani: basta compilare il modulo sulla pagina dell’evento entro il 26 marzo.
La International Organization for Standardization, ampiamente nota come ISO, ha pubblicato nuovi standard per il BIM, denominati ISO 19650-1 ed ISO 19650-2, descritte in questo modo; Organization and digitization of information about buildings and civil engineering works, including building information modelling (BIM) — Information management using building information modelling.
ISO 19650-1, la prima parte, si occupa dei concetti e dei principi
ISO 19650-2, la seconda parte, si occupa della fase di consegna delle risorse.
Altre parti sono previste per il 2020. La traduzione in italiano avverrà a cura di UNI.
Bene, ma come si relazionano queste nuove norme di fronte alla norma italiana sul BIM, la UNI 11337, di cui ti ho appena scritto qui, ed alle vecchie PAS 1192 britanniche? Continua a leggere
Di fronte all’obbligo del BIM negli appalti pubblici, entrato in vigore da quest’anno, come stiamo noi che ci occupiamo di BIM per le infrastrutture?
La mia impressione è che dobbiamo ammetterlo: non molto bene, grazie…
Ci troviamo davvero in una situazione stimolante ma difficile. Per fare alcuni esempi:
Da una parte siamo in prima linea: l’obbligo del BIM ci ha già coinvolto, per primi.
Dall’altra ci tocca interpretare una metodologia BIM nata di fatto in ambiente architettonico.
Dobbiamo fare i conti con formati di scambio non adeguati, che non sono ancora pronti per noi.
Ci stiamo rendendo conto che siamo in pochi, e la richiesta va crescendo esponenzialmente.
Ma non è da noi lamentarci. Leggi nei dettagli come è possibile affrontare queste difficoltà, che sono anche opportunità: Continua a leggere
Quest’anno inizia ufficialmente un processo molto importante per la progettazione in Italia.
Il Decreto BIMstabilisce infatti che dal 1^ gennaio le gare d’appalto pubbliche per opere complesse e superiori ai 100 milioni, devono richiedere obbligatoriamente l’utilizzo dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. Quello che per brevità definiamo BIM.
Negli anni successivi, la soglia dei 100 milioni andrà a scendere gradualmente, per arrivare a zero il 1^ gennaio 2025.
Ma come affrontare il cambiamento in atto, in mezzo alle mille difficoltà che il settore sta già vivendo?
Ecco alcuni spunti, dal mio modesto punto di vista… Continua a leggere
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