Dynamo per Civil 3Drappresenta un vero cambio di paradigma per le infrastrutture, perchè rende disponibili gli strumenti di programmazione visuale: sia per ottenere nuovi ed incredibili risultati, che per migliorare l’interoperabilità con Revit ed automatizzare le operazioni ripetitive.
E’ importante però mantenere sempre aggiornato il software, per approfittare delle ultime soluzioni ai problemi noti e delle nuove funzionalità.
Aggiornare il software Autodesk ormai è molto semplice: ti basta aprire la fedele Autodesk App, per avere la lista di tutti gli aggiornamenti del software che hai effettivamente installato sul PC. Per l’installazione basta un click.
Ricevo, e volentieri pubblico, l’annuncio di un’occasione di formazione BIM, imperdibile per le Stazioni Appaltanti.
Infatti in questo momento c’è davvero bisogno di formazione per le Stazioni Appaltanti, incaricate di gestire la transizione al BIM, avviata già dall’inizio di quest’anno per le gare pubbliche relative a lavori complessi, di importo superiori ai 100 milioni di Euro.
La soglia di applicazione andrà a diminuire di anno in anno, come stabilito dal cosiddetto Decreto BIM, ovvero il Decreto Ministeriale n.560 dell’1-12-2017 che stabilisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, in poche parole del BIM.
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Da questa primavera, sto seguendo con attenzione quella che ritengo sia la più grande novità nel campo del BIM per le infrastrutture, ovvero la disponibilità di Dynamo per Civil 3D.
Una novità che non si limita a migliorare ed ampliare le potenzialità del software, bensì apre nuove prospettive, permette un cambio di paradigma.
Bene, è importante sapere che Dynamo utilizza anche i dati GIS, o meglio le Entità Geografiche (Map Feature) caricate nel Dwg grazie agli strumenti di Civil 3D, o meglio quelli messi a disposizione da Map 3D che vi è contenuto.
Il Generative Design, o progettazione generativa, è nato in ambito meccanico ed ha già portato a notevoli risultati, grazie alla potenza di calcolo unita ad algoritmi evolutivi.
Per ora, la mia fedele Autodesk App non presenta ancora la possibilità di aggiornare Autodesk InfraWorks alla nuova versione, ma sono sicuro che apparirà tra pochi giorni.
Intanto, possiamo già vedere dal vivo le importanti novità che il nostro software preferito renderà disponibili a breve per il GIS ed il BIM per le infrastrutture…
Sicuramente, la novità più evidente è quella che riguarda l’interfaccia utente, che puoi vedere nel video qui sotto: ora è stata uniformata a quella degli altri software della AEC Collection, come Autodesk Civil 3D e Revit, grazie all’introduzione della Barra Multifunzione.
Ora InfraWorks oltre a leggere ed aggiornare i dati di ArcGIS Online, ti permette di pubblicarvi il proprio modello, oppure una sua parte a scelta.
Non mancano i miglioramenti per la progettazione BIM di infrastrutture.
Già da tempo, InfraWorks trasmette i modelli di ponti e tunnel a Revit: ora il processo è divenuto più flessibile, grazie ad alcune nuove scelte che puoi fare in Revit durante l’importazione della struttura civile.
Anche la vista profilo per la definizione della livelletta della strada è stata di nuovo migliorata.
Ora puoi evidenziare i punti di flesso anche nello spazio modello tridimensionale. Inoltre puoi visualizzare le progressive contemporaneamente in vista profilo, in sezione trasversale e nello spazio modello tridimensionale.
Infine è migliorata l’interoperabilità con Civil 3D: ora puoi aggiornare i tracciati già importati da Civil 3D, senza perdere le informazioni di vestizione delle strade e dei ponti già definite.
Bene, mi sembra che ancora una volta InfraWorks dimostri la sua crescita impetuosa, a pochi mesi dal rilascio della versione precedente. Se vuoi approfondire puoi seguire questi link:
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Parteciperò volentieri, quindi, ma soprattutto perchè il tema è di estrema attualità e perchè tra i relatori è prevista la presenza del coordinatore del gruppo di lavoro UNI sulla famosa norma UNI 11337, quella sul BIM: il professor Alberto Pavan del Politecnico di Milano.
E sulla norma UNI 11337 molto si è detto e scritto, i miei modesti contributi più recenti li trovi qui, qui e qui.
Ovvero la tecnologia innovativa che rappresenta il futuro non solo per il BIM, ma per tutta la progettazione digitale: fa parte del the Future of Making Things, come lo chiama Autodesk.
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Ti ricordi di Civil Engineering Data Translator, un importante servizio Cloud che permette di tradurre i modelli di Autodesk Civil 3D per Bentley GEOPAK e Bentley InRoads, e viceversa? Te ne avevo parlato qui.
Bene, il vecchio servizio Cloud è stato ritirato, sostituito da uno nuovo nuovo, come puoi leggere qui.
Il nuovo servizio è scaricabile dal portale Autodesk Account riservato ai clienti, oppure grazie alla preziosa Autodesk App, che ti segnala tutto quello che può interessarti scaricare, in base al software Autodesk che hai installato.
Le nuove sfide globali richiedono una trasformazione digitale che è già in atto. Autodesk,attraverso il Future of Making, ispira i propri clienti a immaginare, progettare, creare un mondo migliore e più sostenibile.
Per questo il team di Autodesk ha immaginato questo appuntamento, rivolto a professionisti di settore ed appassionati di tecnologie, per confrontarsi sul futuro dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni.
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Clic sull’immagine per vedere il webinar registrato sulla condivisione del progetto BIM in cloud
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