Da qualche giorno è disponibile l’estensione IFC 4.3 per Autodesk Civil 3D 2023. In ottobre dell’anno scorso era stata rilasciata per la versione 2022, come ti avevo annunciato qui.
Si tratta di un’estensione molto importante, perché ci permette di esportare in formato IFC, finalmente, i modelli BIM di tracciati, modellatori stradali e ferroviari e ponti, senza dover ricorrere ai trucchi che ti avevo spiegato qui.
Da qualche giorno è disponibile l’estensione IFC 4.3 per Autodesk Civil 3D 2022. La versione per Civil 3D 2023 è attesa a breve.
Grazie a questa estensione, puoi importare ed esportare nel formato IFC gli oggetti BIM orizzontali come tracciati, modellatori stradali e ferroviari e ponti, senza dover ricorrere ai trucchi che ti avevo spiegato qui.
Dopo il rilascio ufficiale,da parte di buildingSMART, dello standard IFC 4.3, Autodesk è stata molto veloce nello sviluppare questa estensione, che per ora è disponibile per la versione 2022 di Civil 3D, non ancora per la 2023 che verrà rilasciata in breve tempo.
Se hai un abbonamento attivo, puoi installare l’estensione utilizzando Autodesk App, oppure puoi scaricarla da Autodesk Account, il portale riservato agli abbonati. Qui puoi leggere le note di rilascio in inglese.
L’estensione IFC 4.3 è disponibile in Autodesk App
I primi commenti che ho ricevuto da chi ha collaudato l’estensione sono molto positivi: grazie Marco Martens!
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2022/10/pronta-lestensione-ifc-4-3-per-autodesk-civil-3d-un-passo-avanti-nellintegrazione-bim/
Si tratta di un passo avanti molto atteso, perchè darà risposta, finalmente, alle numerose esigenze di interoperabilità tra BIM verticale e BIM orizzontale, e coprirà un grande vuoto, causa di numerosi equivoci, per la progettazione BIM per le infrastrutture.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al rilascio di questa versione. Ma secondo me, occorre essere cauti, per ora.
Prima di tutto, il rilascio dello standard ufficiale non significa ancora che le applicazioni BIM siano in grado di supportarlo subito.
Gli sviluppatori hanno bisogno di un po’ di tempo ancora per rilasciare gli aggiornamenti necessari: ad esempio, l’estensione di Civil 3D per IFC 4.3 è ancora in versione Beta, spero che venga rilasciata presto, ma non è ancora disponibile per l’uso corrente.
In secondo luogo, non posso dimenticare il rilascio della versione 4.2 nell’aprile del 2019, che aveva più o meno gli stessi obiettivi della 4.3, ma è stata poi ritirata.
Quindi, ottima notizia il rilascio di IFC 4.3, ma stiamo a vedere se tutto va per il verso giusto.
Molto interessante, infine, l’annuncio della versione IFC 4.4 che estenderà il supporto ai tunnel.
Bene, se vuoi approfondire, puoi leggere i miei articoli precedenti su IFC per le infrastrutture:
Come ti avevo già spiegato qui, per il momento il formato IFC, Industry Foundation Classes, sviluppato da dabuildingSMART international non è ancora pronto per gestire i modelli del BIM orizzontale come strade, ferrovie e reti di sottoservizi come fognature, acquedotti e gas.
Quando usi Autodesk Civi 3D, la soluzione consiste, prima di esportare in formato IFC, nel creare i solidi dei modelli BIM e poi esportarli in formato IFC, associando il set di attributi che ritieni utili.
Per strade e ferrovie non ci sono problemi: prima di creare il solido dal modellatore usa il comando_PropertySetDefine
Purtroppo, invece, la creazione dei solidi per le reti di sottoservizi non permette di associare il set di attributi. Ma qui trovi la soluzione, grazie a Dynamo per Civil 3D,ed allo script messo a disposizione da Frederic Classon di Autodesk, che permette di associare i dati successivamente.
Puoi scaricare lo script di Dynamo per Civil 3D e guardare il video di riferimento.
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2022/01/dynamo-per-civil-3d-associa-gli-attributi-ai-solidi-della-rete-di-condotte-per-esportare-in-ifc/
La modellazione del ponte è stata sviluppata attraverso l’utilizzo congiunto delle piattaforme Autodesk Civil 3D® e Revit®.
L’articolo si concludeva con l’invito a partecipare al Webinar del 25 febbraio, Digitalizzazione e BIM per le infrastrutture: focus su strade e ponti”.
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2021/03/standard-ifc-per-la-rappresentazione-dei-ponti-guarda-il-webinar-registrato/
Prosegue la pubblicazione di articoli gentilmente proposti dai rivenditori del canale Autodesk.Oggi Systema presenta un’esperienza molto interessante, condotta con ANAS Spa all’interno del gruppo di lavoro IBIMI– Institute for BIM Italy , capitolo italiano di buildingSMART – bSI, – sul tema della rappresentazione IFC dei ponti. Per chi sia interessato ad approfondire, si consiglia la partecipazione la visione della Webcast registrata“Digitalizzazione e BIM per le infrastrutture: focus su strade e ponti”che si terrà si è tenuta il 25 febbraio alle ore 11.00. Diamo la parola a Systema:
In collaborazione con gli aderenti al tavolo di lavoro di IBIMI“IFC Bridge Italian Workgroup”, Systema Srl ha contribuito ad analizzare e testare, su un caso studio reale, l’applicazione dello Standard IFC per la rappresentazione dei ponti. Attraverso la modellazione ed esportazione del ponte relativo al caso studio di Anas SpA, è stato possibile registrare eventuali problematiche riscontrate e fornire possibili workaround.
La modellazione del ponte è stata sviluppata attraverso l’utilizzo congiunto delle piattaformeAutodesk Civil 3D® e Revit®. Integrando i dati progettuali in Civil 3D® è stato possibile creare tracciati, profili, sezioni tipo e componenti personalizzati, mentre in Revit® sono stati prodotti gli elementi costituenti le spalle del ponte e, successivamente, dell’impalcato in acciaio.
Permalink link a questo articolo: https://www.gisinfrastrutture.it/2021/02/standard-ifc-per-la-rappresentazione-dei-ponti-lesperienza-italiana-di-anas-e-systema/
Ho letto con molto interessel’articolo del 7 gennaio di Marek Suchockidi Autodesk, che sul Blog Infrastructure Reimagined ha fatto il punto della situazione sul formato IFC, in particolare per il mondo delle infrastrutture.
Marek è un osservatore privilegiato, fu fondatore del capitolo di Gran Bretagna ed Irlanda di International Alliance for Interoperability, poi divenuta buildingSMART, l’organizzazione no profit che sviluppa lo standard IFC, a cui aderiscono i principali sviluppatori di software di authoring BIM.
La pagina dedicata al futuro standard per le strade del formato IFC
Recentemente ho avuto diverse richieste di informazioni sull’utilizzo del formato IFC in campo infrastrutturale. Vale la pena di fare il punto della situazione, perchè si tratta di un tema in forte evoluzione e con alcuni aspetti critici.
Il formato IFC, che sta per Industry Foundation Classes, nasce in campo architettonico, strutturale o comunque di BIM cosiddetto verticale, comestandard internazionale aperto, per supportare e facilitare la diffusione del metodo BIM. Il suo sviluppo è curato dabuildingSMART international,una organizzazione no profit, a cui aderiscono i principali sviluppatori di software di authoring BIM, tra cui naturalmente Autodesk.
Lo standard aperto definito da IFC rappresenta un formato di scambio indipendente dalle applicazioni di authoring BIM. Attenzione: un formato di scambio non è un formato di lavoro. Ovvero, non pensate di utilizzare IFC per scambiare dati tra le applicazioni BIM durante la progettazione: non è pensato per questo.
IFC invece rappresenta la scelta ideale per la consegna finale di un progetto BIM che non va più modificato. Ed infatti, spesso viene indicato dalle stazioni appaltanti nei bandi di gara, come formato in cui consegnare il progetto, in riferimento sia alla norma UNI 11337 che al cosiddetto Decreto Baratono, il DM 560 dell’1-12-2017 che disciplina i bandi di gara BIM, e ne introduce l’obbligo progressivo.
E fin qui tutto bene.
Le difficoltà sorgono quando occorre usare IFC per rappresentare un progetto BIM infrastrutturale, o comunque di BIM orizzontale. Infatti, è cosa ben differente rappresentare i modelli BIM verticali, come muri, porte, finestre, scale, tetti e solette, piuttosto che i modelli BIM orizzontali che si basano su terreni, tracciati (con le loro curve, come le clotoidi o le parabole cubiche) livellette, sezioni tipo, sopraelevazioni in curva e così via…
Ed il formato IFC, nella gran parte dei casi, non mi risulta sia prontoper rappresentare gli oggetti BIM orizzontali. Vediamo di approfondire e di trovare una soluzione…
Il formato IFC, la sigla sta per Industry Foundation Class, è fondamentale per garantire l’interoperabilità dei dati nei progetti BIM, perchè e un formato indipendente dalla piattaforma software utilizzata.
Viene sviluppato dabuildingSMART international, di cui Autodesk è stata tra i fondatori: tutti i suoi software BIM sono quindi certificati in importazione ed esportazione, compresi Revit, Civil 3D, InfraWorks, Navisworks, BIM 360.
Mi sono perso, ahimè, un convegno BIM molto importante, intitolato “Il BIM nei lavori pubblici: punti di partenza e nuove prospettive” che si è tenuto il 9 marzo presso il Politecnico di Milano: la mia università… 🙂
Organizzato da BuildingSmartinsieme allo stesso Politecnico di Milano, ha visto la partecipazione di numerosi protagonisti della stagione BIM di questi ultimi due anni.
Grazie al canale YouTube di INGENIOvideo, che ringrazio caldamente, ho potuto recuperare gli interventi, tutti interessanti, di Stefano Della Torre, presidente di Building Smart Italia, Pietro Baratono del Provveditorato delle Opere Pubbliche dell’Emilia Romagna, nonché Presidente della Commissione BIM, Angelo Ciribini dell’Università di Brescia e membro della stessa Commissione, Alberto Pavan del Politecnico di Milano nonché coordinatore del gruppo di lavoro per la norma UNI 11337, Giuseppe di Giuda del Politecnico di Milano, BIM star televisiva qui, 🙂 ed altri ancora con cui mi scuso per non avere lo il tempo per citarli tutti.
Mi piacerebbe pubblicare e commentare tutti i video, ma per ora ho modo di iniziare con l’intervento di Pietro Baratono, presidente della Commissione che ha elaborato il Decreto Ministeriale n.560 dell’1-12-2017, noto come Decreto BIM, che ha riepilogato i passaggi che hanno portato all’obbligatorietà del BIM in Italia.
Punto nodale del suo intervento, la domanda sul perchè gli stanziamenti dello Stato, in crescita negli ultimi anni non si siano ancora trasformati in cantieri: ora abbiamo quindi davanti a noi una grande occasione per creare cantieri digitali: non per niente l’andamento dei bandi di gara BIM è in netta crescita dall’anno scorso.
Ora tocca alle Stazioni Appaltanti tradurre in realtà la digitalizzazione delle procedure, Baratono ha concluso con la proposta di alcune azioni strategiche per il futuro: la razionalizzazione delle Stazioni Appaltanti, ovvero la loro riduzione e qualificazione, azioni di semplificazione normativa del Codice, standardizzazione consensuale grazie a ISO, CEN ed UNI, sperimentazione di progetti BIM, linee guida a cura del MIT, incentivazione dei funzionari e soprattutto volontà politica.
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